Perché parlare di sonno nel bambino?
I bambini ogni giorno incontrano, elaborano e immagazzinano molte nuove informazioni e gran parte dei processi di apprendimento e memorizzazione si consolidano durante il sonno.
Un sonno di buona qualità è fondamentale per un buon sviluppo fisico e mentale del bambino.
Tra i più comuni disturbi del sonno nel bambino ci sono il russamento e la sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
1 bambino su 4 però soffre di disturbi del sonno!
Quando preoccuparsi se un bambino russa?
Il russamento nei bambini è una condizione frequente, soprattutto in corso di episodi infettivi. Un bambino sano, però, non russa.
È importante non trascurare il russamento o un respiro rumoroso perché può nascondere le apnee del sonno, condizione che ha importanti ricadute sullo sviluppo e la salute globale del bambino.
Non tutti i bambini che russano vanno in apnea, ma tutti i bambini che hanno le apnee, russano.
È quindi fondamentale sottoporre a una visita specialistica otorinolaringoiatrica tutti i bambini che russano, anche se lo hanno sempre fatto e i genitori si sono abituati.
Come mi accorgo se mio figlio va in apnea?
L’apnea è un’interruzione momentanea del respiro. Può durare da qualche secondo a più di un minuto. È percepita dai genitori come un periodo di silenzio nel corso del russamento che poi si sblocca con un’inspirazione profonda e rumorosa.
Colpisce fino al 5% di tutti i bambini. L’età tipica, in cui si manifesta, è tra i 2 e i 5 anni, ma può insorgere ad ogni età.
Qualche apnea, nel corso della notte, è normale soprattutto se il bambino è raffreddato, ma quando il numero di apnee supera un certo valore, diventa un problema di salute e si chiama Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS).
Perché mio figlio va in apnea?
L’apnea è data dalla chiusura completa della via respiratoria durante il sonno. La causa principale nel bambino è l’ingrossamento delle tonsille e delle adenoidi (ipertrofia adenotonsillare).
Tonsille e adenoidi ingrandite diminuiscono lo spazio per il passaggio dell’aria e il rilassamento dei muscoli, tipico del sonno, porta talvolta le pareti della gola a chiudersi completamente su se stesse, bloccando i respiro.
L’apnea notturna nei bambini è pericolosa?
Sì, se non curata!
L’apnea notturna è pericolosa perché un bambino che dorme male per tanto tempo (mesi o addirittura anni) può andare incontro a problemi di sviluppo fisico e cognitivo, che possono diventare irreversibili.
Durante un’apnea, l’ossigeno nel sangue si abbassa progressivamente fino quando il corpo reagisce con un microrisveglio che fa quindi ripartire il respiro.
Questo fenomeno determina un sonno poco riposante, perché frequentemente interrotto, e uno stato cronico di scarsa ossigenazione del cervello.
L’apnea notturna non curata può causare deficit fisici e cognitivi irreversibili
Quali sono le conseguenze a lungo termine dell’apnea notturna nei bambini?
- Iperattività con deficit di attenzione e riduzione delle capacità di apprendimento fino alla vera e propria ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperreattività). Nel bambino la carenza di sonno non si manifesta con la sonnolenza tipica dell’adulto, ma, al contrario, il loro desiderio continuo di fare, li porta ad essere sovraeccitati.
- Frequenti mal di testa mattutini
- Facilità a raggiungere stati di stanchezza o spossatezza con difficoltà a praticare attività sportiva con continuità
- Problemi di comportamento con instabilità emotiva e tendenza alla somatizzazione e all’aggressività
- Deficit di crescita perché l’ormone della crescita è prodotto durante il sonno.
ATTENZIONE! Le apnee del sonno possono essere associate nel bambino ad altri disturbi del sonno, in particolare: i risvegli confusionali, il sonnambulismo e i terrori notturni che, in un numero significativo di pazienti, si risolvono una volta curate le apnee.
Come si curano le apnee del sonno?
Poiché la prima causa delle apnee del sonno nel bambino è l’ipertrofia adenotonsillare, rimuovendo adenoidi e tonsille, nel 90% dei casi si risolve la situazione.
Nei casi più gravi identificati dall’otorinolaringoiatra, è necessario ripetere un esame strumentale (saturimetria, monitoraggio cardio respratorio) a 6 mesi dall’intervento.
In base a età e altre problematiche associate, sono poi possibili strategie terapeutiche alternative/complementari come apparecchi ortodontici, misure dietetiche etc.
Nell’adolescente, invece, il quadro clinico è più complesso ed ha bisogno di valutazioni e trattamenti congiunti di più specialisti.
In ogni caso, i bambini sono in continua crescita, dormire male per tanto tempo li mette a rischio di sviluppare disturbi cognitivi e comportamentali anche irreversibili, con effetti importanti sul rendimento scolastico, le relazioni sociali e la crescita psico fisica globale!
Bisogna diagnosticare e trattare subito le apnee del sonno nel bambino. Aspettare che la situazione si risolva con la crescita è da evitare!
Che cosa sono la Pulsossimetria, il monitoraggio cardiorespiratorio e la polisonnografia?
Tutti e tre gli esami si svolgono la notte e studiano il respiro durante il sonno in maniera non invasiva. I primi due si eseguono a casa con il bambino che dorme nel suo letto, la polisonnografia è invece riservata a casi particolari ed è eseguita in un laboratorio del sonno in ospedale.
Il bambino deve indossare una piccola apparecchiatura che registra alcuni paramenti utili mediante delicati sensori, studiati in modo da disturbare il meno possibile il riposo del piccolo (ossigeno nel sangue, movimenti di torace e addome, flusso di aria attraverso naso e bocca etc).
FAQ
Perché mio figlio russa?
Il russamento si verifica quando, a causa di una riduzione dello spazio per il passaggio dell’aria nelle vie respiratorie, l’aria viene convogliata, durante l’espirazione, nella gola invece che nel naso, facendone vibrare le pareti.
La causa principale del restringimento delle vie respiratorie e quindi del russamento nel bambino è l’ingrossamento delle tonsille e delle adenoidi (ipertrofia adenotonsillare).
Nell’adolescente, come nell’adulto, invece, è l’obesità.
Quindi russamento e apnea sono la stessa cosa?
No, il russamento è il rumore creato dall’aria che passa in uno spazio ristretto e ne fa vibrare le pareti. Durante un’apnea, invece, lo spazio per il passaggio dell’aria si chiude completamente con interruzione momentanea del respiro.
Nel bambino, russamento e apnea hanno la stessa causa, cioè l’ingrossamento di tonsille e adenoidi, ma solo alcuni bambini sviluppano le apnee.
Quando sospettare che un bambino abbia le apnee?
- Se il russamento del bambino è frequente, cioè più di 5 volte a settimana a prescindere dalle infezioni (raffreddore, influenza…)
- Se il russamento è interrotto da momenti più o meno lunghi di silenzio in cui il bambino smette di respirare
- Se il sonno del bambino è molto agitato con frequenti cambi di posizione e posizioni atipiche (ad esempio collo allungato all’indietro)
- Se il bambino suda molto durante la notte, fino ad aver bisogno talvolta di un cambio di pigiama
- Se il bambino respira abitualmente a bocca aperta
- Se il bambino di giorno è iperattivo con deficit di attenzione
- Se il bambino ha un deficit di accrescimento
- Se il bambino fa la pipi a letto e prima non lo faceva
Cosa fare se sospetto che mio figlio vada in apnea?
Se sospetto che il mio bambino soffra di apnee, il primo accertamento da eseguire è una visita otorinolaringoiatrica approfondita, se possibile da parte di un otorinolaringoiatra esperto in disturbi del sonno.
Nel corso della visita, il medico raccoglierà le informazioni sul sonno del bambino e ricercherà possibili comportamenti diurni associati. Lo specialista valuterà poi approfonditamente naso, bocca, gola e orecchie per ricercare un’ipertrofia adenotonsillare, nei casi dubbi anche mediante un’endoscopia rinofaringea.
Se il sospetto dei genitori è confermato, il secondo step consiste nell’esecuzione di un esame per studiare il respiro durante il sonno. Gli esami atti a questo scopo sono pulsossimetria, monitoraggio cardio respiratorio o polisonnografia.
Il medico indicherà quale tra questi sia il più adatto al caso in base a:
- età del bambino
- eventuali patologie associate (malformazioni del viso, sindrome di Down, obesità, altri disturbi del sonno come terrori notturni o sonnambulismo)
Talvolta, potrà essere utile una valutazione ortodontica per la correzione di anomalie di denti e palato associate all’ipertrofia adenotonsillare.